Senza volermi sicuramente annoverare fra i poeti propriamente detti, ho voluto raccogliere in questa pagina qualche mia "antica" riflessione.
L'Uomo
(Settembre 1980)

Laggiù, oltre quelle montagne di puro cristallo,
ove scorrono fiumi senz'acqua e guizzano lampi senza luce,
abita un uomo, il più grande di tutti gli uomini.

Dal suo viso senza età traspare
l'insondabile mistero dell'eterna rinascita.
Talvolta puoi vederlo sorridere come un bambino,
altre volte una fredda muffa ricopre le sue infinite rughe.

I suoi occhi sono orribili voragini
che catturano il nostro sguardo
e lo fanno annegare in un mare
d'irrefrenabile tristezza.

In quegli stessi occhi tu puoi trovare
la cosciente consapevolezza di ogni cosa,
poiché quell'uomo, il più grande fra tutti gli uomini,
non conosce segreti.

Se un giorno ti sentirai pervaso
da un insaziabile desiderio d'infinito,
vallo a cercare tra i vetrosi anfratti,
ma non sperare in una sua risposta ...

Nei suoi occhi leggerai solo
il terribile destino di un Dio
a cui hanno tarpato le ali.
Rivelazione
(Novembre  1979)

Lo sguardo teso all'orizzonte,
contratte le dita nel silenzio,
abbandonate le braccia lungo i fianchi.

Notte buia, eterni silenzi.

Viscide serpi si avvinghiano al mio corpo,
stuoli di ragni innalzano le loro tele,
neri tentacoli si contorcono nel buio
a somiglianza di lombrichi agonizzanti.

Esseri mostruosi vagano senza meta,
gocce di sangue piovono dal cielo,
fulmini di ghiaccio sconvolgono la terra;

ma non si ode un lamento:
ogni cosa soffre in silenzio.

Sento la pena di vivere così,
piango, ma le mie lacrime sono cristallo,
cadono e si frantumano
con un rumore di gusci calpestati.

Volgo lo sguardo a levante,
ma del sole non vi è traccia;
neanche oggi sorgerà,  lo sento !

Grido la mia disperazione,
ma non riconosco la mia voce,
flebile accartocciarsi di foglie secche.

Ed all'improvviso un velo d'ombra cadde su di me,
ed io rimasi là, sperduto nel silenzio,
a contemplare l'infinito.
Anni Persi
(Novembre  1986)

Nel fondo della mia coscienza
si agita un demone sinuoso.

La sua voce è quasi impercettibile,
ma, come punture d'insetto,
scuote ferocemente la mia anima.

La sua sagacia conosce
ogni angolo nascosto del mio cuore...
sà dove colpire,
sà come far male.

"Dov'è finita quella splendida luce
che un tempo accendeva i tuoi occhi
e ne rischiarava il mondo intero ?"
- mi chiede con voce d'insetto -
"La tua anima si è spenta,
il fuoco divino che l'animava
si è lasciato soffocare
da un impalpabile mare di noia.
Ed ora soffri, canaglia !
Niente può più salvarti,
neanche la misericordia di Dio !"

La mia anima straziata sussulta,
ed il demone vittorioso
affonda voluttuosamente
la sua immonda proboscide
nel mio povero cuore...
Sensazione
(Novembre 1981)

Forse un giorno raggiungerò
il punto focale del mio cammino,
e dall'alto di quella vetta
vedrò compiersi il mio destino.

Quel giorno,
al vertice del cono del tempo,
presentirò il mio futuro
sino al suo estremo compimento.

A quel punto ricadrò sulla terra, obliando il tutto,
ma rimarrà radicata in me la convinzione,
che c'è un senso, si, un senso in ogni mia azione.
Percezione
(Luglio 1985)

Silenzio e ascolta, uomo !
Lo puoi sentire vibrare in ogni cosa.

È eterno,
immutabile e mai eguale,
musica soave
e martellante ossessione,
che ripete,
con identico canto,
"Io passo".

Affonda le tue radici nel mondo ...
e ascolta !

Questo ...
è il respiro dell'universo !
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