Nessuno fra gli abitanti di Flatlandia è disposto ad accettare una realtà che non può controllare con i propri sensi. La sfera e` di fatto per loro un concetto "inimmaginabile".
Per intuire meglio questa particolare implicazione della inaccessibilità di eventuali "ulteriori" dimensioni per una mente "pensante", proviamo a scendere di una dimensione ed immaginiamo le sensazioni di un essere costretto a vivere in due dimensioni a contatto con fenomeni che accadono invece in un mondo tridimensionale.
FLATLANDIA, UN CAPOLAVORO "MATEMATICO"
Riassumiamo in poche parole la trama di questo capolavoro della scienza matematica. Tutto, nello "strano" mondo di Flatlandia, è assolutamente piatto: case, abitanti, alberi. Per gli abitanti la loro vita e perfettamente "normale"; non avvertono "limitazioni" alla loro esistenza e, soprattutto, non concepiscono l'esistenza di una dimensione "superiore".
Un "bel" giorno accade che una sfera, cioè un solido, un elemento "tridimensionale", penetri in quel mondo, annunciando l'esistenza di una terza dimensione, ovvero l'altezza.
Questa fu di fatto l'intuizione di Abbottt, che, attraverso questa sorta di "favola", riesce a fornirci una chiave di lettura per concepire, attraverso la nostra "immaginazione", mondi "multidimensionali".